Rif. L. 190/2014 - DDL Bilancio 2023
Tra i diversi temi affrontati dalla Finanziaria 2023 c’è ai primi posti quello riguardante le misure per alleggerire il contenzioso tributario. Nell’approfondimento di oggi trattiamo la rottamazione dei ruoli e la definizione delle liti. Accanto a questi parleremo anche dei cambiamenti riguardanti l’obbligo dell’utilizzo POS per tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali.
Rottamazione dei ruoli e definizione delle liti
Rottamazione Quater
Anche se con la nuova proposta è caduto il saldo e stralcio, sono comunque stati confermati sia lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, se relative a debiti affidati per il recupero all’EX Equitalia tra il 1° gennaio del 2000 e il 31 dicembre 2015, sia la rottamazione delle cartelle. Possono essere rottamati i singoli debiti affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022. Dunque si va oltre la data del 31 dicembre 2015 di cui si parlava inizialmente in riferimento alla rottamazione.
Sono stralciati anche gli interessi diversi da quelli di mora.
Gli importi potranno essere pagati in 18 rate e, se si decade, salta la rottamazione ma, a differenza delle precedenti, sarà ammessa a quanto pare la dilazione. La domanda andrà presentata entro il 30 aprile 2023.
Inoltre:
– per gli anni 2019, 2020 e 2021, gli avvisi bonari da liquidazione automatica della dichiarazione possono essere definiti pagando il 3% delle sanzioni con dilazione su cinque anni.
-potranno essere regolarizzate le violazioni formali pagando 200 euro per anno, dilazionando il tutto con due rate scadenti il 31 marzo 2023 ed il 31 marzo 2024.
Le altre posizioni potranno essere definite fruendo della riduzione delle sanzioni a 1/18.
Infine per ciò che concerne le vertenze definite con sanzioni ridotte a 1/18 rimangono gli istituti ordinari ma con le più favorevoli riduzioni delle sanzioni.
Definizione delle liti
Per ciò che concerne la definizione delle liti, non è previsto nessun limite di valore e, finalmente, essa potrà riguardare ogni processo in cui è parte l’Agenzia delle Entrate.
La lite deve essere pendente alla data di entrata in vigore della legge di bilancio, quindi, salvo modifiche al testo, è opportuno notificare celermente il ricorso.
In particolare:
– se l’Agenzia delle Entrate è rimasta soccombente in primo grado, si paga il 40% delle imposte;
– se l’Agenzia delle Entrate è rimasta soccombente in secondo grado si paga il 15% delle imposte;
– se c’è stata soccombenza del contribuente, occorre pagare tutte le imposte;
– se il processo è iscritto nel primo grado di giudizio o pende in rinvio, si paga il 90% delle imposte;
– se il contribuente è stato vincitore in tutti i gradi di giudizio precedenti e il processo pende in Cassazione, si ha lo stralcio del 95% delle imposte.
La domanda andrà presentata, insieme ai versamenti delle somme o della prima rata, entro il 30 giugno 2023. La dilazione può avvenire in massimo 20 rate trimestrali.
Pagamenti POS
Il testo della nuova legge di bilancio conferma per tutti i soggetti che effettuino l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali – l’esclusione dell’obbligo di accettare pagamenti tramite carte di pagamento (di debito, di credito e prepagate) per importi pari o inferiori a 60 euro.
Nella situazioni di mancata accettazione da parte di uno dei soggetti di un pagamento di importo superiore a 60 euro con una carta di pagamento, sarà dovuta la sanzione amministrativa pari a 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento.
L’illecito amministrativo resta comunque assoggettato al periodo in cui si è verificato, non essendo applicabile la disciplina successiva più favorevole. Rimangono quindi sanzionabili eventuali rifiuti di accettare pagamenti di importi pari o inferiori a 60 euro posti in essere prima dell’entrata in vigore della modifica in esame.
Trasferimenti in contanti e soglia dei 5000 euro
Accanto alla modifica del limite POS, il testo della legge di bilancio prevede anche che a partire dal 1° gennaio 2023 il limite per i pagamenti in contante, non sia più di 1.999,99 euro, ma diventi di 4.999,99 euro .
Alle violazioni della disciplina dei contanti si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 50.000 euro.