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Accertamenti fiscali e utilizzo dei social media

La dinamica in aumento a livello internazionale
Circolare BFA23.018
Rif. Circolare della Guardia di Finanza n. 1/2018

Il trasferimento ormai sempre più diffuso di atti della propria quotidianità sul web, facilitata dall’uso massivo di apparecchi elettronici, pone la delicata questione del loro utilizzo e del rapporto tra potere pubblico e privacy degli utenti. In particolare la produzione di dati fornita dai social media ha portato anche all’aumento dell’utilizzo di tali dati in procedimenti amministrativi e accertamenti fiscali.

Il tema sembra essere sempre più discusso in ambienti professionali europei e statunitensi.

Le amministrazioni di molti stati hanno cominciato a sfruttare la grande disponibilità di dati per eseguire accertamenti e muovere contestazioni alle persone fisiche.

L’ accettazione sociale degli scambi di informazioni tramite media elettronici sembra quindi implicare sempre più l’accettazione degli effetti giuridici di tali scambi.

Intercettazione della capacità contributiva e individuazione residenze fittizie

Il tema dello sfruttamento dei dati provenienti dal web per effettuare accertamenti pubblici ha visto l’inizio di una certa regolamentazione in alcuni paesi come per esempio quello francese che ha disciplinato la materia per legge.

In Italia il reperimento di informazioni amministrative e fiscali tramite il canale del web e dei social network risulta essere ancora secondario rispetto ad altre fonti. Già alcune circolari della Guardia di Finanza intervengono in materia. In questo senso la n. 1 del 4 dicembre 2017 aggiornava “le direttive operative della GdF concernenti l’esecuzione delle verifiche, dei controlli fiscali e delle indagini di polizia economico-finanziaria finalizzate al contrasto dell’evasione, dell’elusione e delle frodi fiscali” e la  n. 1/2018 richiama le informazioni desunte dalla rete internet quale fonte di innesco delle verifiche. 

Alcune disposizioni tributarie, inoltre, ai fini della ricostruzione dell’imponibile, danno la possibilità di considerare i dati e le notizie comunque raccolti o venuti a conoscenza dell’ufficio imposte, qualche volta con facoltà di prescindere in tutto o in parte dalle risultanze del bilancio e dalle scritture contabili.

Gli obiettivi che Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza si prefiggono ora sono presumibilmente quelli di intercettare capacità contributiva non dichiarata e, soprattutto, di contrastare residenze estere fittizie.

In molte situazioni, tuttavia, dovrebbe essere fornita la possibilità di risolvere il problema dell’utilizzo di nicknames. Si tratterebbe, quindi, in diverse situazioni di poter collegare il nickname ad una persona con codice fiscale e poi di sottoporlo a controllo. In questo specifico ambito la materia è ancora in fase di vaglio in più giurisdizioni per trovare un equilibrio tra sfruttamento di informazioni della vita privata del soggetto e aspetto pubblico delle informazioni che lo stesso rende visibili.

Le possibilità a favore del Fisco sembrano invece maggiori per quanto riguarda la “localizzazione” della persona e le conseguenze che questa può avere sulla territorialità dei redditi e, più in generale, sulla valutazione della residenza fiscale. 

Le informazioni pubblicate su Linkedin

Un’ attenzione particolare per la localizzazione dell’attività lavorativa va posta sui profili linkedin. Questi infatti possono fornire in modo abbastanza dettagliato, dati utili a ricostruire fattori come la permanenza fisica e la nazionalità del datore di lavoro.

I dati con la descrizione delle mansioni svolte, può avere poi una importanza notevole nello stabilire, ad esempio, se la persona è titolata a beneficiare delle agevolazioni per i lavoratori impatriati.

Pur tenendo conto del fatto che si tratta di informazioni senza valore legale, superabili in forza dei contratti,  è consigliabile allineare i profili social dal contenuto lavorativo a quanto si è effettivamente svolto nel corso della propria carriera e mantenere un adeguato controllo dei propri dati personali messi a disposizione del web.

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