Rif. Art. 60 e 110 DL n. 104/2020 - Art 2484 e 2545-duodecies c.c.
Diverse misure legislative intervenute per l’emergenza Covid -19 a sostegno delle imprese sono andate a influire positivamente sulla loro situazione patrimoniale, ma non sulla capacità finanziaria.
Nella circolare odierna vogliamo approfondire il tema, considerando in particolare quali possono essere i risvolti di una mera applicazione di tali norme, volte a garantire e sostenere gli aspetti legati al patrimonio dell’azienda.
L'analisi
Le norme introdotte nel 2020 in deroga ai principi di valutazione ordinari, come quelle per la sospensione dell’iscrizione degli ammortamenti delle immobilizzazioni o quelle in tema di rivalutazione dei bilanci aziendali hanno sicuramente portato dei vantaggi a livello patrimoniale sui bilanci delle aziende italiane. Nell’applicazione di tali norme vanno tenuti in conto, però, anche i risvolti finanziari e la possibilità per le imprese di incontrare maggiori difficoltà nel caso di richiesta di credito agli istituti bancari.
In tema di ammortamenti ricordiamo (vedi circolare BFA nr. 22.016) che la facoltà di sospendere gli ammortamenti delle immobilizzazioni prevista per il bilancio 2020 è stata riproposta anche per i bilanci in chiusura in questi giorni e riferiti all’anno di imposta 2021.
Anche il ricorso alla pratica della rivalutazione dei beni nel 2020 è stato ampio e la possibilità di usufruirne è prevista anche per il 2021, anche se in modo ridotto, considerata la valenza solo civilistica.
Non ultima, la previsione legislativa, che sospende l’intervento “materiale” da parte dei soci in caso di perdite del capitale che superano un terzo dello stesso ovvero che lo riducono sino ai minimi di legge è una disposizione che, altera la composizione del patrimonio sociale e complica la corretta valutazione della situazione aziendale.
Possiamo dunque affermare che le rivalutazioni patrimoniali non hanno portato alle società che hanno optato per tale facoltà vantaggi da un punto di vista finanziario così come la sospensione degli ammortamenti ha portato e può portare benefici solo dal punto di vista patrimoniale.
Si rammenta che le imprese, qualora abbiano necessità o siano intenzionate a chiedere un aiuto finanziario ai soci o agli istituti di credito devono poter offrire dei dati di solidità e di capacità di rimborso finanziario tali da rispondere concretamente ai debiti generati da tali richieste. Per poter esprimere questi segnali e produrre risorse finanziarie le aziende vanno quindi valutate con indicatori come il Cash flow (su cui non impatta la sospensione o meno degli ammortamenti).
Concludendo quindi, chi oggi guida e amministra l’impresa deve effettuare una gestione che tenga conto dei molteplici aspetti finanziari, patrimoniali ed economici. Pertanto solo in questo modo e considerando che molte delle misure emergenziali disposte per i bilanci 2021 non saranno più applicabili dal 2022, si potrà ottenere un buon rating aziendale.